La verità sui call center: ecco il trucco tecnologico che usano per cambiarti sempre numero

Il fenomeno delle chiamate dai numeri sempre diversi rappresenta uno degli aspetti più discussi nell’evoluzione dei moderni sistemi di call center. Negli ultimi anni, sofisticate tecnologie hanno permesso alle aziende di gestire le campagne telefoniche in modo sempre più efficiente, rendendo quasi inutile per l’utente bloccare manualmente un numero molesto: il contatto successivo arriverà infatti da una diversa numerazione, pronta a eludere i filtri dei telefoni e delle app antispam. Questo sistema, oltre a mostrare l’aggressività delle strategie di marketing, rivela quanto sia avanzata la capacità dei call center di adattarsi alle nuove barriere tecnologiche e alle normative volte a tutelare la privacy degli utenti.

Il meccanismo tecnologico dietro la rotazione dei numeri

Alla base di questa strategia si trova l’uso della telefonia IP virtuale e di servizi specifici noti come “carrusel de números”. Il funzionamento è tanto ingegnoso quanto semplice: ai call center viene assegnato un pool di numeri – spesso compreso tra 40 e 70 linee differenti – da parte del proprio provider telefonico. Ogni volta che viene avviata una nuova chiamata, il sistema “gira” automaticamente sul numero successivo dell’elenco, alternando le chiamate in modo da evitare che lo stesso numero venga penalizzato dai sistemi di rilevamento dello spam o finito troppo velocemente nelle blacklist degli utenti.

Questo trucco consente alle aziende di mantenere nella lista operativa più numeri, garantendo più a lungo la loro efficienza e aumentandone la produttività. In sostanza, la chiamata arriva all’utente come se provenisse da una diversa fonte ogni volta, rendendo arduo per chi riceve individuare un singolo responsabile o adottare contromisure efficaci.

Perché i call center ricorrono a questi stratagemmi?

Le ragioni che spingono verso l’impiego sistematico di numerazioni sempre diverse sono diverse e spesso intrecciate tra loro:

  • Aggirare i filtri antispam. Gli smartphone, insieme a molte applicazioni, riescono ormai a segnalare automaticamente chiamate da numeri sospetti o riconducibili a call center. Ruotando sistematicamente le numerazioni, si tiene questi sistemi “sempre un passo indietro”, garantendo che almeno una parte delle telefonate riesca a passare il filtro senza essere segnalata come indesiderata.
  • Aumentare il tasso di risposta. Un numero locale o con un prefisso simile a quello del destinatario appare più affidabile, o almeno familiare, rispetto a un numero anonimo o palesemente estraneo. Questo aumenta la probabilità che la persona risponda credendo sia una chiamata urgente o importante.
  • Eludere il blocco manuale. Bloccare manualmente una chiamata è oggi poco efficace: alla successiva conversazione, la chiamata comparirà da un’altra numerazione, frustrando i tentativi di difesa dell’utente.
  • Indurre fiducia o curiosità. Questo metodo serve anche a creare quella sottile fiducia psicologica che spinge molti utenti a rispondere, almeno per “scoprire” chi c’è dall’altra parte; a volte la numerazione viene anche generata in modo da apparire simile a quella dell’utente stesso, per aumentare la probabilità di risposta.
  • Oltre alle finalità commerciali, non mancano anche casi in cui tecniche simili sono adottate per scopi illeciti, come truffe telefoniche note (ad esempio la truffa “one ring” o wangiri), in cui si riceve un’unica chiamata brevissima, invitando a ricontattare un numero a pagamento internazionale.

    Strumenti e innovazioni dietro la “magia” dei numeri variabili

    Il panorama delle tecnologie di contact center si è radicalmente modificato nell’ultimo decennio, con l’introduzione di numerose innovazioni che mirano non solo a eludere le protezioni tecniche predisposte dal pubblico, ma anche a ottimizzare la comunicazione e customizzare il contatto con il cliente.

    L’essenza di questi sistemi si basa su centrali telefoniche IP e strumenti di modifica dell’identificativo di chiamata (spesso abbreviato in CLI o “Caller Line Identification”), che consentono di presentare ai destinatari numeri sempre differenti provenienti, in realtà, da un unico centro operativo. Questo non implica un illecito di per sé, ma comporta alcune ambiguità etiche e rischi sul fronte della trasparenza e della tutela dei consumatori.

    Un ruolo cruciale è giocato dai software noti come dialer automatici, in grado di gestire grandi volumi di chiamate, stabilendo chiamate simultanee su diverse numeriche nel pool e smistando ai vari operatori solo le conversazioni che vengono realmente risposte. Attraverso algoritmi sofisticati, si ottimizzano così i tempi morti e si massimizzano i rendimenti, riducendo i costi e aumentando le probabilità che qualcuno risponda effettivamente alla chiamata.

    Non va inoltre dimenticata la tendenza sempre più diffusa all’spoofing telefonico, cioè la capacità di presentare un numero di chiamata fittizio o simulato che non corrisponde al vero mittente della telefonata. Questa tecnica può sfruttare falle normative, zone d’ombra della regolamentazione internazionale e, in certi casi, si traduce in pratiche illecite perseguibili penalmente a seconda della giurisdizione.

    L’impatto sull’utente e le controstrategie possibili

    Per chi riceve queste chiamate, gli effetti sono spesso sgraditi: perdita di tempo, senso di invasione della privacy, impossibilità pratica di difendersi in modo definitivo. Tuttavia, alcuni comportamenti possono aiutare a limitare i danni. Ad esempio, è consigliabile non richiamare mai numeri sconosciuti che siano squillati solo per pochi secondi, per evitare le tipiche truffe internazionali. Si possono inoltre configurare app di blocco avanzato, che aggiornano costantemente le proprie blacklist sfruttando algoritmi predittivi e segnalazioni della community.

    Nonostante ciò, la versatilità dei sistemi dei call center, unita alla rapidità con cui vengono aggiornati i loro database e i sistemi di rotazione dei numeri, rende la battaglia costantemente impari. Si stima che, in assenza di normative più stringenti e tecnologie ancora più sofisticate di riconoscimento e blocco, la telemarketing aggressiva continuerà a utilizzare questi stratagemmi per aggirare i filtri e mantenere elevati i propri tassi di contatto.

    Le autorità si stanno muovendo su vari fronti, promuovendo nuove norme sulla registrazione e la tracciabilità delle chiamate, imponendo limiti all’uso delle numerazioni virtuali e incentivando lo sviluppo di strumenti anti-spam sempre più avanzati. L’equilibrio tra il diritto delle imprese a comunicare e il diritto dell’utente a non essere molestato resta tuttavia dinamico e soggetto a evoluzioni continue.

    In conclusione, dietro ogni chiamata ricevuta da numeri sempre differenti si cela un complesso universo di tecnologie in rapida evoluzione, tra innovazione lecita e zone d’ombra regolamentari, spinto da logiche di mercato ma anche da una competizione tecnologica costante tra chi chiama e chi cerca di difendersi.

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