La verità sul guadagno reale di un edicolante: le cifre che non ti aspetti

Il mestiere dell’edicolante rappresenta ancora oggi un simbolo del tessuto urbano italiano: una figura tradizionale, spesso tramandata da generazioni, che svolge un ruolo sociale importante nella vita quotidiana dei cittadini. Tuttavia, dietro l’apparente semplicità di questa attività si cela una realtà economica molto più complessa di quanto possa sembrare dall’esterno. Le cifre sul guadagno reale di un edicolante riservano spesso delle sorprese, sia in positivo che in negativo, coinvolgendo variabili molteplici che influiscono profondamente sulla sostenibilità del lavoro e sull’attrattiva di questo mestiere nel panorama attuale.

Il contesto attuale delle edicole in Italia

Negli ultimi quindici anni il settore delle edicole italiane ha vissuto una profonda crisi. Dai 42.000 punti vendita presenti in Italia, si è passati a circa 26.000, con una perdita media di 4 esercizi al giorno. Si tratta di una riduzione drastica della presenza sul territorio, legata alle trasformazioni del mondo dell’editoria, alla rivoluzione digitale e alle nuove abitudini dei lettori, sempre meno propensi all’acquisto di quotidiani e riviste in formato cartaceo. Tale situazione ha costretto molti edicolanti a reinventarsi, ampliando l’offerta dei prodotti disponibili e diversificando le fonti di reddito, pur di sopravvivere economicamente. Sei edicole su dieci realizzano utili inferiori a 10.000 euro l’anno, segno evidente delle difficoltà che il settore sta attraversando.

Le vere cifre: quanto guadagna davvero un edicolante?

La redditività di un’edicola dipende principalmente da tre fattori: ubicazione, dimensione dell’esercizio e varietà dei prodotti e servizi offerti. Non esiste quindi una cifra unica che definisca il guadagno medio, ma si possono individuare alcune fasce indicative a seconda del contesto:

  • Nelle grandi città e in aree con un flusso costante di persone, i ricavi annui possono oscillare tra 50.000 e 150.000 euro.
  • Nelle zone residenziali o nei piccoli centri, invece, il giro d’affari risulta più basso, attestandosi tra 30.000 e 80.000 euro l’anno.

Questi dati rappresentano il fatturato lordo, ovvero l’insieme degli incassi complessivi prima di detrarre spese, tasse e costi di gestione. La vera sorpresa emerge però analizzando il margine di profitto netto o, più semplicemente, quanto resta effettivamente nelle tasche dell’edicolante. Secondo statistiche recenti, oltre il 60% delle edicole italiane realizza utili annui inferiori ai 10.000 euro, una cifra che rende l’attività spesso poco redditizia rispetto allo sforzo richiesto.

Da cosa dipende la redditività di un’edicola

L’attività di edicola è soggetta a una serie di costi fissi e variabili che incidono pesantemente sul bilancio. Fra quelli più importanti si annoverano:

  • Affitto del locale o del chiosco: soprattutto in città, può rappresentare una spesa rilevante.
  • Costi per energia, acqua e servizi: che, sebbene spesso ridotti, sono in costante crescita negli ultimi anni.
  • Acquisto e approvvigionamento merci: il sistema di conto vendita impone agli edicolanti di restituire l’invenduto, ma costringe ad acquistare una quantità di copie spesso superiore alla domanda reale.
  • Tasse, imposte e contributi: l’imposizione fiscale, anche per le piccole attività, riduce sensibilmente il margine netto.
  • Personale: per chi gestisce punti vendita più grandi o ha orari prolungati, assumere dipendenti è un costo non trascurabile.

Le tipiche fonti di entrata

Oltre alla vendita di quotidiani e periodici, che rimane la voce tradizionale ma sempre meno incisiva sul fatturato totale, le edicole moderne sopravvivono grazie a una crescente diversificazione dell’offerta. Oggi è sempre più frequente trovare in edicola:

  • Biglietti per i mezzi pubblici
  • Giochi della lotteria e gratta e vinci
  • Gadget, giocattoli e articoli di cartoleria
  • Ricariche telefoniche e servizi digitali
  • Souvenir, cartoline e guide turistiche
  • Servizi di pagamento e spedizione

Queste attività collaterali possono diventare fondamentali per il mantenimento dell’attività, specie in periodi di crisi del settore editoriale. Tuttavia, vanno considerate le basse commissioni riconosciute dagli editori e dai fornitori di servizi, che raramente superano il 15-20% sul prezzo di copertina dei prodotti venduti tramite canali editoriali tradizionali.

Prospettive, sfide e realtà del mestiere

Il lavoro dell’edicolante è spesso sinonimo di sacrificio e passione: le giornate sono lunghe, con aperture molto anticipate al mattino e chiusure serali, specialmente nei centri urbani. Nel migliore dei casi, in una zona di passaggio o con una buona clientela fidelizzata, un edicolante può arrivare a percepire un utile reale stimato tra 15.000 e 25.000 euro netti annui, ma si tratta di eccezioni ormai piuttosto rare. Per molti, soprattutto nei piccoli comuni, l’utile netto può essere anche inferiore ai 10.000 euro all’anno, spesso al limite della sussistenza. Tali cifre rendono spesso indispensabile la presenza di altre fonti di reddito familiari.

Fra le principali sfide che il settore deve affrontare oggi, si includono:

  • Digitalizzazione e riduzione delle vendite cartacee
  • Concorrenza di supermercati, tabaccherie e punti vendita multiprodotto
  • Commissioni basse su vendite di periodici e gadget
  • Necessità di continua innovazione per attrarre nuova clientela

Per alcuni edicolanti la soluzione si è concretizzata nell’investimento in servizi aggiuntivi come pagamento bollette, spedizioni, servizi digitali e prodotti per la scuola, che generano piccole ma costanti entrate supplementari. Altri hanno scelto di aprire edicole online o dedicarsi alla vendita di libri, action figure, collezionabili, consolidando un rapporto personale con il cliente.

In definitiva, il mestiere dell’edicolante oggi non garantisce più la sicurezza e la redditività che aveva nei decenni precedenti, ma resta vivo grazie alla determinazione e alla capacità di adattamento di chi lo esercita, per scelta o per necessità. Comprendere davvero le dinamiche economiche di questa attività permette di smascherare facili illusioni e di avvicinarsi con maggiore consapevolezza al settore, sia da potenziali gestori sia da semplici cittadini che ogni giorno si affidano a queste piccole ma preziose realtà del panorama urbano italiano.

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