Allarme vishing: se ricevi questa telefonata pericolosa fai subito questa cosa

Negli ultimi mesi, il panorama della sicurezza digitale in Italia ha visto una crescita preoccupante delle truffe legate al vishing, una delle forme di attacco informatico più subdole e difficili da riconoscere. Questo fenomeno non è più relegato a casi sporadici: i dati più recenti testimoniano come nel 2025 vi sia stato un vero e proprio boom di casi, evidenziato da un incremento delle segnalazioni e dai numeri impressionanti forniti dalle principali istituzioni di vigilanza e sicurezza informatica.

Che cos’è davvero il vishing e perché è così pericoloso

Il vishing è un tipo di truffa telefonica nota anche come voice phishing, che sfrutta tecniche ingegnose per indurre le vittime a rivelare dati sensibili, come codici bancari, credenziali di accesso o persino password per servizi di home banking. Questi attacchi, coordinati da veri e propri gruppi criminali organizzati, sono diventati estremamente sofisticati grazie all’utilizzo della tecnica dello “spoofing“, che consente di manipolare l’ID del chiamante. Così, chi riceve la telefonata vede comparire sul proprio display un numero ufficiale, spesso quello della propria banca o di un’autorità come la Polizia Postale, e tende ad abbassare la guardia.

I truffatori si fingono dipendenti di istituti finanziari o forze dell’ordine, sostenendo di dover comunicare imprevisti importanti, come “movimenti sospetti” o “tentativi di accesso non autorizzato” al tuo conto corrente. L’obiettivo? Indurti a comunicare codici OTP, numeri di carta o informazioni personali che consentiranno, in pochi minuti, il furto di dati o il totale svuotamento dei tuoi risparmi.

I segnali di allarme: come riconoscere un tentativo di vishing

Riconoscere un tentativo di vishing è difficile perché le chiamate arrivano spesso da numeri veri o apparentemente affidabili, con operatori capaci di ricalcare accenti e modi di dire degli interlocutori istituzionali. Tuttavia, alcuni campanelli d’allarme possono aiutare a non cadere nel tranello:

  • La chiamata arriva all’improvviso e con urgenza, mettendo pressione sulla vittima per ottenere subito delle informazioni.
  • Viene richiesto di confermare o comunicare codici bancari, password, dati di carta di credito o di sottoscrivere azioni immediate per “bloccare” presunti accessi fraudolenti.
  • L’operatore si presenta con nomi plausibili, titolo e cognome di veri dipendenti, citando dettagli credibili sulla tua banca sul tuo rapporto o situazione finanziaria.
  • L’ID del chiamante è manipolato: il numero visualizzato coincide con quello istituzionale della banca o di un’autorità.
  • Il tono della conversazione può alternare gentilezza, minaccia o senso di urgenza, per confondere e indurre a consegnare i propri dati.
  • Il vero pericolo del vishing consiste nel fatto che queste telefonate sono sempre più personalizzate e ben studiate: l’utilizzo di dettagli reali, la conoscenza dei processi bancari o delle abitudini della vittima sono possibili grazie al precedente furto di altri dati (tramite phishing su email o smishing tramite SMS).

    Cosa fare subito se sospetti una telefonata di vishing

    La prima regola, di fronte a qualsiasi telefonata sospetta, è mantenere la calma e non lasciarsi prendere dal panico. Secondo tutte le principali linee guida di sicurezza informatica e le raccomandazioni delle banche italiane, ecco cosa devi fare nel momento esatto in cui ricevi una chiamata sospetta:

  • Riaggancia immediatamente se l’operatore chiede dati riservati: nessuna banca, forza dell’ordine o istituzione ti domanderà mai, al telefono, di comunicare password o codici di sicurezza.
  • Non comunicare mai informazioni personali: è fondamentale non dare mai numeri di conto, numeri di carta, PIN, codici temporanei, dati dell’online banking o password durante una chiamata, anche se ti dicono che è “per la tua sicurezza”.
  • Verifica sempre in autonomia: se hai anche solo il dubbio che la chiamata possa essere autentica, chiudi la chiamata e ricontatta tu stesso, autonomamente, la tua banca o l’ente coinvolto, utilizzando solo numeri ufficiali presi dai siti istituzionali, e mai quelli trasmessi via mail o SMS.
  • Segnala l’accaduto: denuncia immediatamente il tentativo di truffa alle autorità competenti (Polizia Postale, banca, associazioni di tutela dei consumatori). Questo aiuta a prevenire ulteriori truffe e avvisa altri potenziali vittime.
  • Controlla costantemente i movimenti bancari: monitora il tuo conto corrente nelle ore successive per rilevare eventuali movimenti sospetti e avvisa subito la banca in caso di addebiti non riconosciuti.
  • L’evoluzione del fenomeno e la risposta delle istituzioni

    L’emergenza cybersecurity italiana del 2025 si misura anche dalla crescente frequenza e complessità degli attacchi di vishing: la Banca d’Italia ha registrato un incremento esponenziale delle segnalazioni (+32% rispetto all’anno precedente), e secondo la National Cybersecurity Agency, le truffe non sono più solo aumentate, ma sono diventate “più precise, sofisticate e mirate”, quasi con logiche da operazioni militari.

    Gli istituti di credito, oltre a rafforzare i sistemi di autenticazione e i controlli automatici sulle anomalie dei conti correnti, hanno avviato campagne informative dirette ai clienti, spesso via SMS o email, per spiegare come riconoscere e bloccare questi tentativi di truffa. Le forze dell’ordine, con la collaborazione della Polizia Postale e delle principali associazioni dei consumatori, raccomandano un approccio basato su educazione digitale, prevenzione proattiva e denuncia tempestiva.

    Anche il quadro normativo si è evoluto: la recente introduzione di nuove disposizioni legislative, che rafforzano gli strumenti di contrasto e consentono procedure più agili per il blocco dei conti compromessi e per il rimborso agli utenti vittime di truffa, ha reso più semplice la tutela dei risparmiatori inocenti.

    Cosa può fare ciascuno per proteggersi ogni giorno

    Prevenire il vishing è possibile adottando alcune semplici norme comportamentali nella vita quotidiana:

  • Non fidarsi mai delle chiamate improvvise, anche se sembrano provenire da aziende affidabili.
  • Tenere sempre aggiornati i dati di contatto presso la banca, ma non comunicarli mai telefonicamente se non richiesto in filiale fisica.
  • Attivare sistemi di autenticazione a due fattori laddove possibile.
  • Essere informati e aggiornati sulle nuove tecniche di truffa e sulle campagne di prevenzione delle autorità.
  • Diffondere la cultura della sicurezza digitale nella propria cerchia familiare e lavorativa.
  • Il vishing rappresenta oggi una delle minacce più insidiose per utenti privati e aziende. Solo attraverso consapevolezza, formazione continua e attenzione sarà possibile limitare i danni e scongiurare il rischio di perdere i propri risparmi a causa delle nuove strategie criminali digitali.

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