Attenzione al repellente per zanzare che usi: ecco cosa è davvero il DEET e se è pericoloso

Il DEET, o dietiltoluamide, è una delle sostanze più utilizzate a livello mondiale per proteggersi dalle punture di zanzara e da altri insetti pungenti. La sua ampia diffusione nei prodotti repellenti, sia da banco che per uso specialistico, è dovuta a una comprovata efficacia e a una lunga storia di utilizzo in diversi contesti, dai giardini urbani fino alle spedizioni in territori tropicali. Tuttavia, sempre più spesso ci si interroga su che cosa sia davvero il DEET, su come agisca e quali siano i potenziali rischi per la salute e l’ambiente associati al suo uso.

Cosa è il DEET e come funziona

Il DEET, dal punto di vista chimico, è un liquido oleoso inodore, di colore leggermente giallastro, sviluppato per la prima volta negli anni Quaranta negli Stati Uniti per proteggere i soldati nelle giungle tropicali. Da allora, è diventato il principio attivo principale di numerosi repellenti contro zanzare e altri insetti, presente in concentrazioni che variano tipicamente dal 10% fino al 50% nei prodotti destinati a zone ad elevato rischio di malattie trasmesse dalle zanzare come la malaria o la dengue. Una delle sue caratteristiche più importanti è la durata della protezione, che può arrivare a 4-8 ore a seconda della concentrazione e delle condizioni ambientali.

Il meccanismo d’azione del DEET riguarda la sua capacità di interferire con i recettori sensoriali delle zanzare, in particolare quelli deputati a percepire l’anidride carbonica, il calore della pelle e alcune sostanze chimiche rilasciate dall’organismo umano. In pratica, gli insetti non riescono più a riconoscere la presenza delle prede e quindi non si avvicinano a chi si è trattato con questa sostanza.

Sicurezza e rischi per la salute umana

Benché il DEET sia stato sottoposto a numerosi studi e revisioni da parte di autorità sanitarie come l’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti, la sua sicurezza è oggetto di attenzione e talvolta di controversie. L’uso del DEET secondo le modalità descritte sull’etichetta è considerato sicuro per la popolazione adulta sana e per adolescenti. Tuttavia, l’esposizione va evitata e usata con cautela nei bambini piccoli, nelle donne in gravidanza e in allattamento. Infatti, secondo la classificazione europea, il DEET è definito

  • Nocivo se ingerito
  • Responsabile di gravi irritazioni oculari e cutanee
  • Da evitare su ampie superfici cutanee o su pelle danneggiata

I rischi aumentano in caso di abuso (ripetute applicazioni, concentrazioni elevate ingiustificate) oppure in caso di ingestione accidentale: in tali circostanze possono manifestarsi cefalea, nausea, reazioni cutanee e, molto raramente, sintomi neurologici. In linea generale, le formulazioni destinate ai bambini non dovrebbero superare il 10-15% di concentrazione di DEET, mentre nei prodotti per adulti il limite consigliato è intorno al 30-40% per un uso standard.

Si raccomanda dunque:

  • Utilizzo esclusivo su aree scoperte della pelle
  • Non applicare su ferite o mucose
  • Lavare sempre le mani dopo l’uso e non toccare occhi o bocca
  • Sconsigliato nei bambini sotto i 12 anni e in gravidanza/allattamento salvo diversa indicazione medica

Tossicità ambientale e impatti sull’ecosistema

Un ulteriore aspetto da considerare nell’uso del DEET riguarda gli impatti sull’ambiente. Dopo l’applicazione, la sostanza si disperde gradualmente nell’ambiente, dove viene degradata piuttosto rapidamente e non mostra proprietà bioaccumulabili significative. Tuttavia, è considerata moderatamente tossica per alcuni organismi acquatici, specialmente pesci, alghe e piccoli invertebrati, secondo le valutazioni dell’Environmental Protection Agency statunitense. Gli effetti sono limitati nel tempo, dato che il DEET si decompone in poche ore, ma la presenza ripetuta e continuativa in acque dolci può interferire con la biodiversità e alterare la composizione di alcune specie presenti.

La normativa europea, in particolare l’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche), non impone obblighi particolari di etichettatura per il rischio ambientale, ma alcune associazioni di consumatori consigliano comunque precauzioni nell’uso vicino a laghi, fiumi o aree protette.

Alternative al DEET e consigli d’uso pratico

Sono disponibili prodotti alternativi a base di IR3535 e Citriodiol (OLE – Olio di Eucalyptus Citriodora), anch’essi sottoposti a rigorosi controlli di efficacia e sicurezza. Il Citriodiol è di origine vegetale e viene raccomandato anche da alcuni enti internazionali come soluzione efficace contro le zanzare vettori di patologie nei viaggi all’estero. Altri ingredienti naturali, come oli essenziali di citronella o geranio, sono invece meno affidabili per una protezione duratura e efficace.

Quando si sceglie un repellente, vanno sempre considerate:

  • Le condizioni ambientali di esposizione: alta densità di zanzare, rischio di malattie trasmesse da insetti
  • Il tipo di pelle, età e condizioni di salute dei soggetti esposti
  • La durata della permanenza all’aperto
  • La percentuale di principio attivo in base alle esigenze specifiche

Chi predilige una soluzione naturale può orientarsi su prodotti a base di Citriodiol, mentre in caso di viaggi in zone tropicali o presenza di insetti potenzialmente vettori di gravi malattie la scelta di una protezione a base di DEET rimane quella preferibile, seguendo sempre le indicazioni dell’etichetta e consigliandosi con un medico o un farmacista quando necessario.

In conclusione, il DEET rappresenta uno degli strumenti più efficaci nella prevenzione delle punture di insetto, ma la sua applicazione richiede consapevolezza delle possibili controindicazioni e dell’impatto ambientale. La scelta prudente del prodotto, l’attenta lettura delle istruzioni e il rispetto delle dosi consigliate sono fondamentali per sfruttare i benefici di questa importante arma contro le zanzare senza correre rischi inutili.

Lascia un commento