Come capire se l’aria che respiri è inquinata: ecco i valori che devi guardare

Per determinare se l’aria che respiri è inquinata, è fondamentale conoscere quali parametri ambientali valutare e come interpretarli correttamente. La presenza di inquinanti atmosferici può variare notevolmente nel tempo e nello spazio, pertanto il monitoraggio continuo e il riferimento ai valori soglia stabiliti dalle autorità sono indispensabili per tutelare la salute. Il benessere respiratorio dipende sia dall’aria interna sia da quella esterna, ognuna regolata da standard e indici specifici.

Principali parametri della qualità dell’aria

I parametri chiave che indicano la qualità dell’aria si distinguono in sostanze chimiche e particelle fisiche. Tra i più monitorati troviamo:

  • Ozono troposferico (O3): potente ossidante, si concentra soprattutto nelle ore di maggiore irraggiamento solare e può causare difficoltà respiratorie.
  • Particolato (PM2.5 e PM10): sono polveri sottili sospese nell’aria. Le PM2.5 rappresentano particelle di diametro inferiore a 2,5 micron e sono particolarmente nocive perché penetrano in profondità nei polmoni.
  • Monossido di carbonio (CO): gas tossico che deriva, tra l’altro, dalla combustione di motori e riscaldamento domestico.
  • Anidride solforosa (SO2): prodotta dalla combustione di carburanti fossili, è irritante per le vie respiratorie.
  • Biossido di azoto (NO2): anch’esso generato dal traffico veicolare e da attività industriali.
  • Composti organici volatili (VOC): gas rilasciati da materiali e prodotti chimici, presenti specialmente negli ambienti chiusi.
  • CO2: non tossico a basse concentrazioni, ma elevati livelli sono indicativi di una scarsa ventilazione.

Questi inquinanti vengono monitorati attraverso sensori ambientali specifici, con tecnologie laser, a infrarossi e piezoelettriche. Esistono inoltre dispositivi domestici che permettono di misurare i valori di PM2.5, VOC e CO2 in tempo reale.

L’Indice di Qualità dell’Aria (AQI)

Il principale strumento per valutare sinteticamente lo stato dell’aria è l’Indice di Qualità dell’Aria, noto come AQI. Questo indice integra i valori dei diversi inquinanti e fornisce una lettura immediata della sicurezza dell’aria tramite una scala cromatica e numerica:

  • Buono (0-50): aria pulita e sicura per tutti.
  • Moderato (51-100): qualità accettabile, attenzione alle categorie sensibili.
  • Nocivo per gruppi sensibili (101-150): rischio per bambini, anziani, persone con patologie respiratorie.
  • Nocivo (151-200): pericolo crescente per la popolazione generale; si raccomanda di ridurre l’esposizione.
  • Molto nocivo e pericoloso (201-300): situazione critica, evitare l’attività all’aperto.
  • Grave (401-500): esposizione anche breve può essere dannosa.

Tutti i valori vengono comunicati dalle reti di monitoraggio nazionali o tramite apposite applicazioni smartphone che si aggiornano in tempo reale.

Valori da monitorare e soglie di attenzione

La pericolosità degli inquinanti dipende sia dalla concentrazione misurata sia dal tempo di esposizione. Le soglie di allerta più rilevanti sono:

  • PM2.5: fino a 10 µg/m³ è considerato sicuro; sopra i 25 µg/m³ l’esposizione è potenzialmente dannosa.
  • PM10: sotto i 20 µg/m³; valori superiori sono associati a effetti negativi per la salute.
  • CO: sotto i 9 ppm per esposizione media di 8 ore.
  • NO2: sotto i 40 µg/m³ come media annuale.
  • O3: sotto i 120 µg/m³ come limite giornaliero.
  • SO2: sotto i 20 µg/m³ come limite di media annuale.
  • CO2: valori normali nell’ambiente sono sotto i 1000 ppm; concentrazioni superiori indicano scarso ricambio d’aria.
  • VOC: variabile, con soglie raccomandate generalmente sotto i 300 ppm nei locali domestici.

Questi limiti sono stabiliti da enti come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Agenzia Europea dell’Ambiente e le autorità nazionali per la tutela della salute pubblica.

Monitoraggio e strumenti per la rilevazione

La tecnologia oggi consente il monitoraggio costante sia in casa che all’aperto. I sensori per la qualità dell’aria interna sono fondamentali in ambienti chiusi, dove spesso la concentrazione dei VOC e il livello di CO2 possono dare indicazioni utili su quanto l’aria sia realmente salubre. I sensori domestici più evoluti rilevano particolato a diverse grandezze (PM0.3, PM2.5, PM10), CO2, VOC, umidità e temperatura. Questi dati aiutano a capire se la ventilazione è sufficiente, se sono presenti fonti di inquinamento (ad es. fumo, candele, prodotti chimici o traffico esterno) e a mettere in atto strategie per migliorare la qualità dell’aria.

All’esterno, i dati sono raccolti da reti di stazioni meteo e agenzie ambientali che pubblicano risultati aggiornati su portali online e tramite smartphone e app. Applicazioni specializzate permettono la geolocalizzazione della qualità dell’aria e segnalano i picchi di inquinamento nelle grandi città e zone industriali, offrendo avvisi e consigli sui comportamenti da tenere.

Come interpretare i valori e tutelarsi

L’interprete ideale del dato sulla qualità dell’aria è l’indice AQI: consultare il valore AQI del proprio luogo di residenza consente di sapere se la giornata è favorevole per una passeggiata, se si deve ridurre il tempo trascorso all’aperto oppure se sono necessarie precauzioni particolari per bambini, anziani o chi soffre di patologie respiratorie.

Nei casi di elevata concentrazione di polveri sottili o di inquinanti chimici, si raccomanda di:

  • Aerare frequentemente gli ambienti interni.
  • Evitare di bruciare sostanze, fumo di sigaretta e uso eccessivo di spray.
  • Utilizzare purificatori d’aria dotati di filtri HEPA.
  • Limitare l’esposizione all’aperto durante le ore di punta, soprattutto per bambini e anziani.
  • Seguire le notifiche delle app sulla qualità dell’aria per pianificare uscite e attività outdoor.

Tutte queste azioni aiutano a ridurre il rischio di sviluppare patologie respiratorie e problemi cardiovascolari, soprattutto nei periodi di smog intenso o durante le ondate di calore, quando l’inquinamento può raggiungere livelli critici.

In conclusione, capire se l’aria che respiri è inquinata si basa sull’attenzione ai valori rilevati degli indici ambientali e sull’interpretazione delle soglie di sicurezza indicate dagli enti competenti. Un monitoraggio costante, informato e con strumenti tecnologici affidabili è la chiave per vivere in un ambiente più sano e ridurre i rischi per la salute quotidiana.

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