Che tessuti evitare assolutamente: fanno sudare, puzzare e sono pericolosi per la pelle

L’attenzione verso la scelta dei tessuti da indossare è cresciuta negli ultimi anni, soprattutto tra chi soffre di sudorazione eccessiva o è particolarmente attento alla salute della pelle. Non tutti i materiali sono adatti a stare a diretto contatto con il corpo, anzi: alcuni possono causare irritazioni, trattenere sudore e umidità, sviluppare rapidamente odori sgradevoli e in certi casi favorire l’insorgenza di dermatiti e altre patologie cutanee. Scegliere il tessuto giusto diventa quindi una questione non solo di comfort, ma anche di benessere e prevenzione di fastidi o effetti nocivi.

I tessuti che favoriscono sudore e cattivi odori

Uno dei principali criteri da considerare nella scelta dei vestiti è la capacità del materiale di far traspirare la pelle. Una scarsa traspirabilità si traduce quasi sempre in una maggiore quantità di sudore intrappolata tra il corpo e il tessuto, creando un ambiente ideale per la proliferazione di batteri che sono responsabili del cattivo odore. Pertanto, alcuni tessuti vanno assolutamente evitati da chi vuole sentirsi fresco e asciutto durante tutta la giornata:

  • Poliestere: il poliestere è uno dei materiali più comuni nei capi di abbigliamento, ma anche tra i principali responsabili della formazione di odori persistenti. La sua struttura non consente al sudore di evaporare facilmente, anzi tende a trattenerlo, aumentando così il rischio di accumulo batterico e di puzza dopo poche ore di utilizzo. Sebbene esistano poliestere tecnici con buone proprietà di traspirazione, il poliestere tradizionale è da evitare soprattutto in caso di sudorazione abbondante.
  • Nylon: similarmente al poliestere, anche il nylon ostacola l’evaporazione dell’umidità e può far sentire la pelle “soffocata”. Nonostante venga usato spesso per capi sportivi, se non trattato in modo specifico rischia di favorire l’insorgenza di odori già dopo un’utilizzo breve.
  • Rayon e viscosa: benché siano fibre “semisintetiche” ottenute dalla cellulosa, i trattamenti industriali a cui vengono sottoposte alterano le loro proprietà naturali riducendo la capacità di assorbire il sudore. Inoltre, possono macchiarsi facilmente e talvolta reagire male alla presenza di umidità, accentuando la problematica degli odori sgradevoli.

La problematica non riguarda soltanto la sensazione di disagio; può infatti trasformarsi in una vera e propria fonte di rischio per la salute cutanea, favorendo infezioni ed arrossamenti tra le pieghe della pelle.

Tessuti e rischi dermatologici: quali sono i più pericolosi

Molti dermatologi sconsigliano categoricamente l’uso di tessuti sintetici a contatto diretto con la pelle, specialmente in presenza di soggetti già predisposti ad allergie, arrossamenti o dermatite. Oltre a trattenere sudore e creare un microclima favorevole allo sviluppo di batteri, fibre come poliestere, nylon e acrilico possono rilasciare sostanze chimiche residue del processo industriale con potenziali effetti nocivi:

  • Sostanze cancerogene e allergizzanti: la presenza di composti come formaldeide (formalina), cromo esavalente, coloranti chimici e ftalati è stata rilevata soprattutto nei prodotti di origine non controllata, o in capi a basso costo. La formaldeide, in particolare, è oggi classificata tra le sostanze in grado di provocare il cancro secondo il Regolamento UE N. 605/2014.
  • Residui di lavorazione e interferenti endocrini: il poliestere e altri sintetici vengono sottoposti a processi di tintura, finitura e ammorbidimento che lasciano sul tessuto residui chimici potenzialmente tossici. Questi, una volta assorbiti attraverso la pelle con il sudore, possono interferire con equilibrio ormonale e sistema immunitario.
  • Acqua e agenti irritanti: con il sudore, la traspirazione e l’attrito, le fibre sintetiche tendono a favorire la macerazione cutanea, creando irritazioni e rendendo la cute più vulnerabile a infezioni, soprattutto in zone delicate come pieghe cutanee, ascelle e inguine.

La macerazione provocata dall’umidità intrappolata, unita all’aggressione da parte di coloranti, additivi e residui chimici, può essere il punto di partenza di fenomeni infiammatori e di dermatite da contatto. Le persone con pelle sensibile dovrebbero perciò prestare particolare attenzione alla composizione dell’abbigliamento scelto, evitando qualunque tessuto che possa provocare reazioni allergiche, prurito o bruciori.

Sostenibilità e impatto ambientale: altre ragioni per evitare i sintetici

L’argomento non riguarda soltanto la salute individuale, ma anche il benessere dell’ambiente. I tessuti sintetici quali poliestere, nylon e acrilico sono derivati dalla plastica e non sono biodegradabili, accumulandosi come rifiuti inquinanti negli ecosistemi. A ogni lavaggio, questi materiali liberano microplastiche che si disperdono facilmente nelle acque, contribuendo al grave problema della inquinamento da microplastiche. Le fibre artificiali costano meno e sono resistenti, ma il loro ciclo di vita pone seri interrogativi dal punto di vista della sostenibilità.

La moda consapevole non può ignorare le conseguenze ambientali della produzione e dello smaltimento di capi sintetici, anche considerato il consumo di energia, acqua e risorse coinvolto nei cicli industriali di questi materiali. Scegliere tessuti naturali e preferire filati ecologici e durevoli è quindi il primo passo non solo per garantire comfort, ma anche per tutelare il pianeta.

Alternativa sicura: le fibre da preferire per la pelle

Se la priorità è il benessere cutaneo e la lotta al sudore e ai cattivi odori, è opportuno orientarsi verso fibre naturali. Tessuti come cotone, lino e lana merino offrono traspirabilità, assorbono l’umidità e consentono alla pelle di respirare, limitando la proliferazione batterica e quindi la formazione di odori sgradevoli. In particolare, il lino, per la sua struttura cava, si distingue per la superiore capacità di assorbire e disperdere l’umidità, mantenendo la pelle asciutta anche quando si suda molto.

Ecco i materiali da preferire:

  • Cotone: traspirante, ipoallergenico, morbido e facilmente reperibile.
  • Lino: eccellente freschezza e assorbenza, ideale per l’estate.
  • Lana merino: nota per la capacità di regolare la temperatura ed evitare cattivi odori grazie alle sue proprietà antimicrobiche naturali.

Consigli pratici

Per ridurre il rischio di irritazioni e odori:

  • Scegli sempre tessuti naturali e certificati nei capi intimi, pigiami e vestiti sportivi.
  • Evita a contatto diretto con la pelle poliestere, nylon, acrilico, viscosa tradizionale e rayon.
  • Cura l’igiene personale e il lavaggio frequente degli indumenti, optando per detersivi delicati e senza residui aggressivi.
  • Valuta l’uso di tessuti tecnici innovativi solo se certificati come ipoallergenici e traspiranti.

La scelta consapevole del tessuto da indossare può fare una grande differenza nella qualità della vita, permettendo di prevenire disagi e tutelare sia la salute della pelle che il benessere mentale legato al comfort quotidiano.

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