Chi deve pagare per i dissuasori contro i piccioni sul balcone? La risposta definitiva

Quando si affronta il problema della presenza di piccioni su un balcone, sia in una casa singola che all’interno di un condominio, la questione più dibattuta riguarda chi debba realmente sostenere i costi per l’installazione dei dissuasori volti ad allontanare questi volatili. La risposta definitiva dipende da alcune variabili, tra cui la tipologia dell’immobile, la natura del balcone (se di proprietà esclusiva o parte di zone comuni) e le normative condominiali in vigore.

I principi di ripartizione condominiale

Nella maggior parte dei casi, la presenza di piccioni rappresenta una problematica che coinvolge non solo i singoli proprietari ma l’intero contesto condominiale, soprattutto quando i volatili frequentano aree condivise come cortili, tetti, terrazzi e la facciata dell’edificio. In questa situazione, la responsabilità di intervento ricade sull’amministratore, il quale deve garantire la salubrità delle parti comuni, secondo quanto stabilito dall’articolo 1130 del codice civile (atti conservativi a tutela dei beni e servizi comuni).

Quando l’infestazione riguarda queste aree comuni, le spese per la bonifica, la pulizia e la successiva installazione dei dissuasori vengono ripartite fra tutti i condomini. La suddivisione avviene generalmente in maniera proporzionale al valore delle singole unità immobiliari, così come avviene per altre spese di natura comune (scale, ascensore, illuminazione, ecc).

Balconi di proprietà esclusiva

Diverso è il discorso per i balconi di proprietà esclusiva. In questo caso, se il problema dei piccioni si limita a una singola abitazione e non coinvolge porzioni comuni, la responsabilità economica ricade interamente sul singolo proprietario. I dissuasori, come fili metallici, aghi di acciaio o reti antintrusione, devono essere installati a sue spese, previa comunicazione all’amministratore e nel rispetto delle normative che regolano la sagoma, l’estetica e la sicurezza dell’edificio.

È consigliabile, inoltre, avvisare l’assemblea condominiale qualora l’intervento possa modificare il decoro architettonico o richieda l’installazione di apparati visibili all’esterno. In genere, per evitare contestazioni e garantire la regolarità, è preferibile ottenere un’autorizzazione condominiale prima di procedere.

Interventi sulle parti comuni: assemblea e maggioranze

Quando si tratta di interventi collettivi sulle parti comuni, l’installazione dei dissuasori per piccioni deve essere approvata dall’assemblea condominiale, seguendo le regole di maggioranza previste dal regolamento interno.

La legge stabilisce che per adottare misure straordinarie di tutela e sicurezza siano necessari alcuni requisiti di maggioranza, generalmente la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti almeno la metà dei millesimi. Una volta deliberata l’installazione, le spese vengono suddivise tra i condomini in base ai millesimi di proprietà e riportate in quota sulla bolletta condominiale.

In caso di contestazioni, i tribunali hanno confermato la validità della decisione assembleare, soprattutto quando gli interventi hanno l’obiettivo di preservare la salubrità dei locali e la sicurezza degli abitanti.

Normative e soluzioni consentite

È importante sottolineare che la legge italiana vieta qualsiasi forma di danno o violenza contro gli animali, compresi i piccioni. L’unico metodo legalmente consentito è l’utilizzo di dissuasori “cruelty free”, cioè barriere fisiche che impediscono la sosta senza nuocere in alcun modo agli uccelli. Gli strumenti principali includono:

  • Scovoli e aghi di acciaio posizionati sulle ringhiere, davanzali e tetti
  • Reti antintrusione ideali per coprire spazi ampi
  • Dissuasori elettrici che creano una lieve scossa, innocua ma deterrente
  • Dissuasori ad ultrasuoni che emettono frequenze udibili solo dai volatili

Questi sistemi rappresentano la migliore tutela contro i piccioni nel rispetto della normativa vigente, che tutela la fauna e vieta qualsiasi metodo ritenuto crudele (protezione degli animali).

Scegliere e installare il dispositivo giusto

La tipologia di dissuasore dipende dall’estensione dell’area da proteggere e dal grado di infestazione. I dissuasori meccanici sono più indicati per superfici ridotte come i balconi, mentre quelli elettrificati o ad ultrasuoni sono adatti per zone più vaste. È comunque consigliabile affidarsi a professionisti del bird control per garantire la corretta installazione in sicurezza.

Procedure, comunicazioni e obblighi

Se risiedi in un condominio e desideri installare dissuasori sul tuo balcone privato, il primo passo è comunicare la volontà all’amministratore. Sebbene molte soluzioni siano semplici da applicare e non alterino il decoro, è sempre meglio attenersi alle procedure condominiali e ottenere una formale autorizzazione, soprattutto se il sistema risulta visibile dall’esterno.

Nel caso, invece, di infestazioni estese alle parti comuni, è compito dell’amministratore convocare l’assemblea, proporre il piano di intervento e successivamente affidare l’esecuzione a ditte specializzate, con ripartizione delle spese tra tutti i residenti secondo il valore dei millesimi.

Responsabilità dell’amministratore e tutela dei condomini

L’amministratore di condominio riveste un ruolo centrale nella gestione di problemi igienici come quelli causati dai piccioni. La legge lo obbliga a garantire la tutela della salute collettiva e la regolare manutenzione delle aree comuni. La mancata adozione di misure idonee può comportare la sua responsabilità, anche dal punto di vista penale, qualora non provveda a intervenire tempestivamente nella risoluzione del problema.

Quando si verifica il deposito di escrementi in zone condivise, l’amministratore deve provvedere alla pulizia, alla bonifica e all’installazione dei dissuasori appropriati, utilizzando solo metodi consentiti dalla legge. L’intervento deve essere organizzato coinvolgendo gli abitanti e ripartendo le spese secondo le norme condominiali, senza gravare ingiustamente su chi non usufruisce delle aree interessate.

Conclusioni pratiche su chi paga

In sintesi, la spesa per i dissuasori contro i piccioni:

  • Ricade sul singolo proprietario se riguarda balconi privati e non vi sono impatti sulle parti comuni
  • Viene divisa tra tutti i condomini se il problema coinvolge aree comuni, secondo i millesimi di proprietà
  • Deve essere sempre deliberata dall’assemblea nel caso di interventi sulle parti condivise
  • L’amministratore è tenuto a intervenire e a proporre soluzioni in linea con la legge e con la tutela della salute pubblica

Attenersi a queste regole consente di risolvere il problema dei piccioni in modo efficace, legale e condiviso, evitando conflitti tra condomini e rispettando la normativa sulla protezione animali e il decoro condominiale.

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